Emanuele Calanduccio
Donna Rita e Emanuele Calanduccio
autentici interpreti del "folk-song" siciliano
All'inizio degli anni settanta il panorama melodico degli interpreti del "folk song" siciliano si è di colpo
arricchito per la fortunata scoperta fatta da Pino Correnti, "general manager" del Teatro di Via Manzoni
di Milano, di Donna Rita e Don Emanuele, affiatatissima "coppia" nella vita e nell'arte, vivacissima
catanese lei, dall'armoniosa voce ricca di "sound" autenticamente popolare, buon chitarrista e solista
di "marranzanu" lui, nativo di Messina, dove s'era diplomato in composizione musicale.
Dall'incontro con Correnti, naquero memorabili spettacoli folk al Teatro di via Manzoni, al
Casinò Municipale di Campione d'Italia, al Padiglione Sicilia della XLIX Fiera di Milano,
al celeberrimo "George V" di Parigi: il folk siciliano più genuino aveva trovato due sensibilissimi
interpreti capaci di rendere con suggestiva immediatezza il "pathos" dell'anima canora isolana
ora triste, ora lieta.
Nel '71 Pino Correnti realizza il primo disco "I Canti d' 'a Putia", con testi da lui stesso
appositamente scritti per i non comuni mezzi vocali di Donna Rita. La parte musicale viene assolta direttamente
da Don Emanuele, rivelandosi così d'acchito originale autore che, col suo attualissimo sentire, non traligna tuttavia
dalla più ortodossa linea del "melos" siciliano. A questo periodo appartengono i successi di "Comu 'na vila", "E' cosa nostra"
E "Senti sta vuci" tarantella disperata.
Poi, per la Ri-Fi, nasce il "long-playing" Variety-stereo "La Sicilia romantica di Donna Rita e Don Emanuele"
in cui, assieme ai tradizionali motivi di successo, da "Marranzanata" a "E vui durmiti", ricompare l'appassionata
""Comu 'na vila" - proposta spesso dalla RAI - "Piliò", "Viva Baccu", motivi ora trascritti, ora autonomamente
inventati da Don Emanuele, che si avvale degli arrangiamenti di G. B. Martelli.
Con questo disco Donna Rita s'insedia a buon diritto al vertice del canto-folk siciliano ed entra definitivamente
nel ristretto club delle grandi interpreti, assieme a Rosa Balistrieri e ad Elena Calivà, per il suo indiscutibile "charme"
e la calda comunicativa.
Per la collana di folklore curata da Sergio Balloni per W. Gurtler editore, dedicata agli
strumenti protagonisti nel folklore appare il "long-playing" Joker - stereo "U Marranzanu" (lo scacciapensieri), interamente dedicato a Don
Emanuele (Emanuele Calanduccio) che iscrive il suo nome di eccezionale solista nella difficile arte
dell'antichissimo strumento, caro al carrettiere siciliano, cui s'affida per evocare la voce più segreta
e sensitiva, indecifrabile e accorata, della vecchia Sicilia.
Il duo Donna Rita e Don Emanuele costituisce una realtà per gli "show" più
autentici del "folk-song" dell'isola del sole, dalla cui linfa vitale i due
solisti traggono l'incantamento e la forza per esecuzioni melodiche che suscitano
indelebili immagini di passioni rutilanti e languorosi abbandoni profumati di zàgare e gelsomino
d'arabia.
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